Automobili Dacia: dalla “serie B” alla conquista dell’Europa

Automobili Dacia

La trasformazione delle automobili Dacia sotto l’egida di Renault, costituisce una interessante evoluzione di brand: una casa automobilistica “di Stato”, piuttosto modesta, legata al blocco dei paesi gravitanti nell’area dell’ex Unione Sovietica, diviene una marca internazionale che vanta, oggi, due tra i modelli più richiesti in Europa.

Le automobili Dacia agli esordi

La storia della Dacia (che è l’antico nome romano del territorio odierno di Romania e Moldavia) ha origine negli anni ’60, come risultato della volontà della Romania di creare una propria industria automobilistica nazionale.

Fondata nel 1966, la Dacia è stata protagonista di un’evoluzione che, in Europa orientale, trova soltanto un altro precedente simile: la Skoda della Repubblica Ceca, acquisita da Volkswagen.

Come in altri paesi un tempo socialisti, la Dacia ebbe inizialmente natura pubblica: lo stato rumeno organizzò un concorso internazionale per la realizzazione di un’automobile popolare, che avrebbe dovuto essere costruita in 40-50.000 esemplari annui, su licenza straniera. 

Alla fine si scelse di collaborare con la Renault: il 20 agosto 1968 iniziò la produzione della 1100, una Renault 8 assemblata in Romania, con componentistica che arrivava dalla Francia.

Le automobili Dacia durante il regime

In tutto, sino al 1972 furono prodotti 44.000 veicoli a trazione e motore posteriore.

Nel 1970 venne realizzata la versione 1100S, destinata alle competizioni su strada con il pilota da rally Nicu Grigoras, nonché al parco macchine delle forze di polizia

Nel 1969 iniziò la produzione della Dacia 1300 (Denem, nei mercati d’esportazione), vale a dire la versione Dacia della Renault 12, una berlina a quattro porte a trazione anteriore, prodotta in differenti versioni e diventata lungo tutti gli anni 70 e 80 l’equivalente della Trabant (l’auto del popolo nella ex DDR) nella mobilità rumena. 

I modelli Standard, Lux e Lux Super della serie 130X (destinati ai membri del Partito Comunista), antesignani della Dacia 2000, cioè della Renault 20 “rumenizzata”, comprendevano optional non disponibili per le altre versioni di serie, tra i quali impianto radio, accendisigari, freni potenziati e lavavetri elettrico.

L’acquisizione da parte di Renault

Considerate vetture di serie B fino ai primi anni 2000, a causa della loro estetica spartana e delle prestazioni modeste, le automobili Dacia sono oggi apprezzate e vendute in tutta Europa.

Tutto ciò grazie all’investimento di Renault, che acquisisce Dacia nel 1999 ed inizia la commercializzazione di nuovi modelli, attraverso la propria rete, pur mantenendo il brand.

Renault identifica e capitalizza i punti di forza del marchio, concentra gli sforzi sul miglioramento del design e della tecnologia ma sceglie anche di mantenere i prezzi straordinariamente bassi, nonostante la qualità delle vetture prodotte.

Il modello della svolta

Tra le automobili Dacia, il modello che è considerato il punto di svolta per l’apprezzamento del brand in Europa è la Dacia Sandero. 

Lanciata per la prima volta nel 2008, la Sandero ha guadagnato popolarità proprio grazie al suo prezzo estremamente competitivo, a fronte di un’indubbia qualità tecnologica. 

Questo modello ha dimostrato che è possibile acquistare un’auto nuova, affidabile e spaziosa, ad un costo molto inferiore rispetto alla maggior parte delle concorrenti.

Ancora nel 2021, infatti, la Sandero aveva un prezzo inferiore ai 10mila euro, unica in Europa.

La Sandero, insieme alla Dacia Duster, il SUV compatto lanciato nel 2010, ha aiutato a trasformare l’immagine di Dacia da marchio di auto economiche ad un’opzione valida per chi cerca veicoli nuovi a costi accessibili, senza rinunciare alla qualità. 

La strategia di offrire caratteristiche essenziali senza fronzoli, mantenendo i costi bassi, ha attratto molti clienti in tutta Europa, facendo di Dacia uno dei marchi in più rapida crescita nel continente.

Ovviamente, con l’aumento generale dei prezzi auto nel 2023, anche le Dacia sono diventate più costose (pur se non ai livelli delle altre auto degli stessi segmenti), pertanto la scelta migliore è attualmente il noleggio a lungo termine.

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