Mini Cooper: come nasce un mito

Mini Cooper

Considerando che in questo periodo su Vamoos.it è disponibile per il noleggio a lungo termine un modello di Mini Cooper, ci è venuta voglia di raccontarvi qualcosa su una delle auto più iconiche di sempre, rivoluzionaria, affascinante, sicuramente unica.

Il mito Mini!

Le origini della Mini

Nel 1957, in piena crisi petrolifera del Canale di Suez, la BMC – British Motor Corporation – chiese all’ingegnere Alec Issigonis di progettare un’utilitaria dai consumi ridotti. 

L’obiettivo era a dir poco sfidante: creare un’auto piccola, lunga tre metri e larga uno, ma allo stesso tempo comoda per quattro persone a bordo.

La “Mini” rivoluzione di Issigonis

Issigonis dovette, in effetti, inventarsi qualcosa di radicalmente diverso per arrivare all’obiettivo prefissato.

Il motore trasversale

Tradizionalmente, nelle auto dell’epoca, il motore era montato longitudinalmente (dalla parte anteriore verso la parte posteriore dell’auto). 

Issigonis, invece, scelse per la Mini una disposizione trasversale, vale a dire che progettò il motore per essere montato lateralmente (da un lato all’altro dell’auto). 

In questo modo riuscì a risparmiare spazio, poiché il motore trasversale occupa meno lunghezza nel vano motore.

La trazione anteriore

Mentre la maggior parte delle auto dell’epoca utilizzava la trazione posteriore, la Mini ebbe subito la trazione anteriore.

La trazione anteriore, combinata con la disposizione trasversale del motore, avrebbe permesso un uso più efficiente dello spazio e migliorato la maneggevolezza dell’auto.

Il cambio sotto al motore

Infine il cambio: invece di essere posizionato dietro o a lato del motore (come era comune all’epoca), il cambio venne montato direttamente sotto il motore.

Questo schema particolarmente ingegnoso consentì di condividere il medesimo olio lubrificante sia per il motore che per il cambio, riducendo ulteriormente lo spazio richiesto e semplificando la costruzione.

Perchè la Mini è innovazione

La scelta di Issigonis di adottare questa configurazione innovativa per la Mini rappresentò una vera e propria rottura con le convenzioni dell’epoca. 

Il design semplice e super efficace, massimizzava lo spazio interno per i passeggeri e il bagagliaio, nonostante le dimensioni esterne compatte dell’auto. 

Inoltre, migliorava la distribuzione del peso e la stabilità dell’auto, rendendo la Mini notevolmente agile e divertente da guidare. Infine, contribuiva a ridurre i costi di produzione.

Questo schema influenzò anche il design delle auto future, con molti costruttori che in seguito adottarono la disposizione del motore trasversale e la trazione anteriore per i loro modelli compatti.

La Mini Cooper debutta nei rally ed il mito cresce

L’auto era venduta con due marchi, Austin e Morris, quindi con due denominazioni: Austin Seven e Morris Mini-Minor

Il primo modello prodotto fu la Mini Minor 850. Sempre nel 1964 arrivò la prima Morris Cooper S. 

E qui, venne presa una decisione storica: entrare nel mondo dei rally automobilistici. Ma come mai?

In primo luogo, il suo design compatto e la sua maneggevolezza eccezionale la rendevano ideale per le strade tortuose e le condizioni difficili tipiche dei rally. Inoltre, l’ingresso nel rally era un modo per la Mini di dimostrare le sue capacità e aumentare il suo prestigio internazionale.

I modelli di Mini che gareggiarono nei rally includono principalmente la Mini Cooper e la Mini Cooper S. Questi modelli erano noti per la loro agilità e le loro prestazioni sorprendentemente potenti, nonostante le dimensioni ridotte.

Nel corso degli anni, la Mini Cooper ha vinto diverse competizioni di rally di alto profilo. 

I successi più noti sono le vittorie al Rally di Monte Carlo nel 1964, 1965 e 1967. 

Queste vittorie hanno contribuito a cementare la reputazione della Mini come un’auto da rally competitiva, e hanno dimostrato che anche le piccole auto possono competere efficacemente contro avversari molto più grandi e potenti.

La decisione di entrare nel mondo dei rally ha permesso alla Mini Cooper di guadagnare un’immagine sportiva e di prestigio, oltre a mostrare le sue capacità uniche in un contesto di competizione.

La Mini Cooper protagonista al cinema

Ricordare tutte le pellicole cinematografiche in cui compare una Mini è impossibile, parliamo di centinaia di film (senza contare le serie tv ed i video musicali).

Proviamo a menzionare alcuni dei film più noti.

The Italian Job (1969 e 2003)

Probabilmente l’esempio più famoso. Sia nella versione originale del 1969 che nel remake del 2003, le Mini sono protagoniste in scene di inseguimento memorabili.

Mr. Bean (serie e film)

La Mini verde con il tetto nero guidata da Mr. Bean (interpretato da Rowan Atkinson) è diventata iconica grazie alla serie TV e ai film.

Austin Powers: The Spy Who Shagged Me (1999)

In questo film, una Mini personalizzata viene utilizzata dal personaggio Austin Powers.

Quattro matrimoni ed un funerale (1994): 

Una Mini scarrozza il gruppo di amici da un matrimonio all’altro, sempre in ritardo.

Bourne Identity (2002) 

Protagonista di una lunga scena di inseguimento.

The Bourne Supremacy (2004)

Anche nel sequel di Bourne, la Mini fa un’apparizione.

Indubbiamente, un’icona pop!

Iscriviti alla nostra newsletter

Iscriviti per ricevere informazioni, promozioni speciali e rimanere aggiornato sul mondo automotive.