Zona 30 e Città 30: a che punto siamo?

Zona 30

Nell’ambito del tema, fondamentale ed in continua evoluzione, della sicurezza stradale nelle aree urbane, sempre più città cercano nuove soluzioni per attuare interventi migliorativi: Zona 30 e Città 30 sono tra queste.

Approfondiamo.

Cos’è e quali sono i vantaggi

Zona 30, introdotta in Italia nel 1995 come parte delle direttive per la redazione dei Piani Urbani del Traffico (PUT), è una strategia di gestione della sicurezza stradale che prevede la riduzione del limite di velocità a 30 km/h in specifiche aree urbane.

Questa misura mira ovviamente a creare un ambiente stradale più sicuro ed accogliente per pedoni, ciclisti ed automobilisti. Inoltre, contribuisce alla riduzione dell’inquinamento atmosferico e acustico.

Ancora, riducendo la velocità da 50 a 30 km/h, diminuisce notevolmente lo spazio di frenata e si amplia il campo visivo dei conducenti, contribuendo così a diminuire il numero di incidenti e di morti o feriti gravi.

Le critiche a Zona 30

Chiaramente si tratta di un forte cambiamento di mentalità, che in Italia incontra ancora resistenze.

Le critiche a Zona 30, infatti, non mancano, e la più ricorrente è relativa al timore che la diminuzione del limite di velocità a 30 km/h possa causare un aumento dei tempi di viaggio.

Al contrario, i progetti europei di Zona 30 e Città 30 già implementati, hanno già dimostrato che la norma non comporta un allungamento dei tempi di percorrenza per gli automobilisti, anzi, il traffico appare più fluido e decongestionato.

L’estensione del concetto: Città 30

Città 30 è l’estensione del concetto di Zona 30: invece di avere un limite generale di 50 km/h con alcune eccezioni a 30, i 30 km/h diventano la norma nelle strade classificate come di quartiere, interzonali e locali. Solo gli assi di scorrimento veloce mantengono il limite di 50 km/h. 

Tutti i dati riportati di seguito sono tratti da questo articolo.

Numerose città europee hanno adottato il modello Città 30 o City 30: Graz, in Austria, è stata la prima città europea nel 1992, applicando il limite di velocità su circa l’80% della sua rete stradale. Da allora, la città ha sperimentato vantaggi significativi come una migliore qualità dell’aria, meno emissioni, minore inquinamento acustico e meno incidenti stradali gravi.

Bruxelles ha adottato Città 30 nel 2021 e ha registrato una riduzione visibile e costante della velocità media su tutte le sue strade. Importante è stato il calo del numero di pedoni uccisi o gravemente feriti nel traffico, con i dati del terzo trimestre del 2022 che sono i più bassi mai registrati a Bruxelles dal 2004.

Altre città che hanno adottato il modello City 30 includono Parigi, Grenoble ed Edimburgo. Inoltre, la Spagna nel 2021 ha introdotto un limite di velocità nazionale di 30 km/h per le strade a una corsia e di 20 km/h per le strade in cui il marciapiede non è fisicamente separato dalla carreggiata.

Le misure di limitazione della velocità sono spesso parte di piani più ampi per promuovere la mobilità sostenibile, che possono includere programmi di bike sharing o cambiamenti strutturali.

Queste iniziative evidenziano un cambiamento di paradigma nelle città europee, che da decenni stanno spostando la loro attenzione dalle auto alle persone, cercando di creare spazi urbani più vivibili e sostenibili.

Zona 30 in Italia: lo stato dell’arte

Al 2024, diverse città italiane hanno adottato in tutto o in parte Zona 30, con l’obiettivo di migliorare la sicurezza stradale, ridurre l’inquinamento e rendere più vivibili gli ambienti urbani. 

Tra le città che si sono mosse in questa direzione troviamo:

  • Bologna, che ha attivato il limite di velocità a 30 km/h in ambito cittadino, dopo un periodo di transizione di sei mesi​​, nell’estate del 2023.
  • Cesena è stata la prima città a sperimentare il limite di velocità a 30 km/h nel 1998, riuscendo a dimezzare gli incidenti con feriti​​.
  • Olbia ha introdotto questo limite nel 2021 senza eccezioni in tutto il territorio comunale​​.
  • Parma, Torino, Milano e Firenze sono tra le grandi città che hanno recentemente deciso di seguire questa iniziativa, con varie fasi di implementazione e pianificazione​​.
  • Roma ha in programma di aderire entro la fine del mandato del sindaco Roberto Gualtieri nel 2026​​.

Altre città che hanno adottato o stanno adottando misure simili includono Arezzo, Bergamo, Caserta, Cuneo, Genova, Reggio Emilia, Verona, e Vicenza​​L’implementazione della Zona 30 continua ovviamente ad essere monitorata e studiata per valutare i suoi effetti a lungo termine sulla sicurezza stradale e sulla qualità della vita urbana.

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