E-fuel e biocarburanti: caratteristiche e differenze

e-fuel e biocarburanti

Che differenza c’è tra e-fuel e biocarburanti? E perché sono il tema del momento nel mondo dell’automotive?

A fine marzo 2023, l’Unione Europea ha definitivamente ratificato lo stop alla vendita delle vetture con motore endotermico dal 2035, ad eccezione di quelle che verranno alimentate dagli e-fuel, così come aveva richiesto la Germania.

Rigettata, invece, la deroga sull’utilizzo dei biocarburanti, promossa dall’Italia (che già li produce).

Ma cosa sono ed in cosa si differenziano gli e-fuel e i biocarburanti? E perché i primi sono stati accettati dall’Unione Europea, mentre i secondi no? Proviamo a capire di cosa si tratta.

Cosa sono gli e-fuel

Gli electrofuel o e-fuel, sono combustibili sintetici prodotti dalla combinazione di idrogeno e CO2.

La condizione per essere certificati è quella di essere sostenibili, a emissioni zero lungo l’intero processo produttivo. 

L’idrogeno deve essere ottenuto per elettrolisi dall’acqua, quindi tramite energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili. In seguito verrà combinato con l’anidride carbonica e da questa sintesi si otterrà l’e-fuel, ovvero metanolo sintetico da trasformare con ulteriori processi di raffinazione in e-benzina, e-diesel ed e-gas.

L’idea alla base della neutralità carbonica degli e-fuel è legata all’utilizzo dell’anidride carbonica presente nell’atmosfera: quando il motore alimentato con carburante sintetico è in funzione, dovrà emettere al massimo la stessa quantità di CO2 legata alla produzione dell’e-fuel stesso. Di fatto, quindi non si tratta di un sistema al 100% non inquinante.

La Germania è, tra i paesi europei, quello che ha investito di più nei carburanti sintetici, potendo coinvolgere grandi aziende come Bosch, ZF e Mahle, Porsche e BMW.

Va infine detto, al momento, che uno dei principali ostacoli legati ai carburanti sintetici riguarda il costo finale stimato: circa 10 euro al litro.

Cosa sono i biocarburanti

I biocarburanti non sono prodotti sintetici, ma derivano da scarti di materia organica. Durante il processo di produzione, si utilizzano residui dell’industria agroalimentare, rifiuti organici urbani, residui verdi di attività agricole, e simili.

I biocarburanti vengono realizzati a partire da mais, soia, colza, girasole, oli vegetali di origine industriale, scarti della lavorazione del legno o concimi di origine animale. Il biocarburante più usati in Italia è il biodiesel.

Dal punto di vista tecnico, i biocarburanti vengono definiti carbon neutral, e tuttavia emettono CO2, che deriva dalla combustione di materiale a base biologica diverso dai combustibili fossili ed è già presente nella materia biologica di partenza, in particolare negli scarti delle piante attraverso la fotosintesi.

Differenze tra e-fuel e biocarburanti

Le differenze tra e-fuel e biocarburanti e i relativi vantaggi e svantaggi, al momento probabilmente si equivalgono. Tuttavia solo gli e-fuel hanno il potenziale per essere a impatto zero sul fronte delle emissioni, a differenza dei biocarburanti. 

Il futuro dei motori endotermici

Proprio su questa potenzialità ha insistito la Commissione UE per giustificare l’uso degli e-fuel anche dopo il 2035, favorendo la richiesta della Germania piuttosto che quella dell’Italia.

Dobbiamo sottolineare che i carburanti sintetici sono una tecnologia ancora immatura e inefficiente, che non è detto sia pronta ad essere applicata su vasta scala.

È probabile, quindi che nel 2035 ci sarà la completa scomparsa dei motori a scoppio.

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